L’edilizia verso il digitale, ma è sostenibile?

Dopo un anno di pausa, superata con un’edizione digitale, tutto il mondo dell’edilizia sostenibile aspetta con grande entusiasmo il ritorno all’incontro fisico. Per scaldare i motori e preparare la Klimahouse 2022 con uno sguardo al futuro Fiera Bolzano lo scorso 7 ottobre ha organizzato il convegno Klimahouse 4.0, dedicato all’incontro tra digitalizzazione e sostenibilità. La rivoluzione digitale sta avendo un impatto molto forte in diversi settori dell’economia, così anche nell’edilizia, dove aumentano considerevolmente le possibilità per progettisti e imprese di realizzare costruzioni e infrastrutture sempre più complesse. Dobbiamo però porci una domanda cruciale: ci aiuta anche a rendere il settore più sostenibile?
La risposta non è immediata, perché tutto dipende dall’uso che ne facciamo. Non è sempre facile resistere alla tentazione di realizzare strutture finora inimmaginabili senza valutare sistematicamente ogni opera in base alle ripercussioni sull’ambiente e sugli usi futuri dei materiali. L’introduzione del BIM (“building information modelling”) nel processo costruttivo permette ai tecnici di creare progetti digitali nei quali inserire tutte le informazioni sull’intero ciclo di vita dell’opera. Una modalità di lavoro che aumenta le possibilità di collaborazione per tutti gli operatori aumentando l’efficienza dei processi e riducendo gli errori grazie alla condivisione dei dati. Un controllo del processo digitale rappresenta un grande aiuto non solo nella coordinazione della fase costruttiva ma anche per tutti gli interventi di manutenzione o modifica da apportare all’edificio durante la sua gestione. Fondamentale nell’organizzazione del “fine vita” dell’edificio, ovvero nell’attuazione di un processo di demolizione selettiva in grado di recuperare attraverso il riciclo e il riuso sempre più preziosi materiali edili.
Un approccio digitale al processo edile apre innumerevoli scenari anche nel campo della progettazione architettonica creando le condizioni per realizzare materiali e forme strutturali innovative, impensabili fino a pochi anni fa. Anche il settore dei materiali tradizionali, come ad esempio il legno, ha visto ampliati i propri ambiti di applicazione. L’automazione e il controllo di qualità digitali garantiscono un efficientamento di tutti i processi produttivi con conseguente risparmio di risorse e maggiore sicurezza sul posto di lavoro.
Un altro aspetto spesso sottovalutato nelle considerazioni sulla sostenibilità è la manutenzione dei nostri edifici. Tanti studi evidenziano quanto anche gli edifici più performanti sulla carta a volte non riescano ad esserlo nell’uso quotidiano. Spesso la causa sta nel cattivo utilizzo e manutenzione che si fa degli impianti e degli strumenti domotici. Dall’altra parte le possibilità offerte dall’IoT (internet delle cose) permettono a tecnici esperti e manutentori di collegarsi da remoto per la diagnosi e l’ottimizzazione del sistema edificio-impianti, in modo da garantire nel tempo ottimali livelli di comfort abitativo a consumi bassissimi.
Tutte queste nuove opportunità rappresentano una grande sfida per progettisti, legislatori, imprese, amministratori e per chiunque sia coinvolto nell’economia edile di oggi e del prossimo domani. Per l’utente finale rimane la questione aperta di quanto abbia senso spingere in alto l’ago del possibile, di quanta tecnologia si abbia realmente bisogno per abitare in maniera confortevole nel rispetto dell’ambiente? Queste e altre sono le tematiche che proveremo ad affrontare alla prossima edizione Klimahouse 2022 dal 26 al 29 gennaio – Vi aspettiamo, virus permettendo.
Pubblicato sul quotidiano Alto Adige del 13.10.
La risposta non è immediata, perché tutto dipende dall’uso che ne facciamo. Non è sempre facile resistere alla tentazione di realizzare strutture finora inimmaginabili senza valutare sistematicamente ogni opera in base alle ripercussioni sull’ambiente e sugli usi futuri dei materiali. L’introduzione del BIM (“building information modelling”) nel processo costruttivo permette ai tecnici di creare progetti digitali nei quali inserire tutte le informazioni sull’intero ciclo di vita dell’opera. Una modalità di lavoro che aumenta le possibilità di collaborazione per tutti gli operatori aumentando l’efficienza dei processi e riducendo gli errori grazie alla condivisione dei dati. Un controllo del processo digitale rappresenta un grande aiuto non solo nella coordinazione della fase costruttiva ma anche per tutti gli interventi di manutenzione o modifica da apportare all’edificio durante la sua gestione. Fondamentale nell’organizzazione del “fine vita” dell’edificio, ovvero nell’attuazione di un processo di demolizione selettiva in grado di recuperare attraverso il riciclo e il riuso sempre più preziosi materiali edili.
Un approccio digitale al processo edile apre innumerevoli scenari anche nel campo della progettazione architettonica creando le condizioni per realizzare materiali e forme strutturali innovative, impensabili fino a pochi anni fa. Anche il settore dei materiali tradizionali, come ad esempio il legno, ha visto ampliati i propri ambiti di applicazione. L’automazione e il controllo di qualità digitali garantiscono un efficientamento di tutti i processi produttivi con conseguente risparmio di risorse e maggiore sicurezza sul posto di lavoro.
Un altro aspetto spesso sottovalutato nelle considerazioni sulla sostenibilità è la manutenzione dei nostri edifici. Tanti studi evidenziano quanto anche gli edifici più performanti sulla carta a volte non riescano ad esserlo nell’uso quotidiano. Spesso la causa sta nel cattivo utilizzo e manutenzione che si fa degli impianti e degli strumenti domotici. Dall’altra parte le possibilità offerte dall’IoT (internet delle cose) permettono a tecnici esperti e manutentori di collegarsi da remoto per la diagnosi e l’ottimizzazione del sistema edificio-impianti, in modo da garantire nel tempo ottimali livelli di comfort abitativo a consumi bassissimi.
Tutte queste nuove opportunità rappresentano una grande sfida per progettisti, legislatori, imprese, amministratori e per chiunque sia coinvolto nell’economia edile di oggi e del prossimo domani. Per l’utente finale rimane la questione aperta di quanto abbia senso spingere in alto l’ago del possibile, di quanta tecnologia si abbia realmente bisogno per abitare in maniera confortevole nel rispetto dell’ambiente? Queste e altre sono le tematiche che proveremo ad affrontare alla prossima edizione Klimahouse 2022 dal 26 al 29 gennaio – Vi aspettiamo, virus permettendo.
Pubblicato sul quotidiano Alto Adige del 13.10.