News

Un impianto fotovoltaico sul tetto di casa

Un impianto fotovoltaico sul tetto di casa
Il tetto come centrale di energia

Negli ultimi anni complice una normativa europea e nazionale incentivante e un positivo rapporto qualità prezzo un numero crescente di italiani hanno installato sul tetto delle proprie abitazioni degli impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica.
Nelle ristrutturazioni proprio tutti i tetti sono adatti a sostenere questi sistemi?

Il tetto è esposto, per sua natura, a grandi sollecitazioni. Deve resistere alle precipitazioni, alle radiazioni solari nonché alle forti oscillazioni della temperatura e ai carichi di vento e neve. Dall’interno un tetto costruito bene deve contrastare fenomeni di umidità e condensa, fino alla tenuta all'aria e la protezione dal rumore. Anche le sporgenze del tetto svolgono un ruolo importante: proteggono la facciata dall'umidità e, fornendo ombra, garantiscono un migliore isolamento termico in estate. Un tetto ben costruito e mantenuto conserva elevato il valore della casa nel tempo.

Per questo prima di decidere l’istallazione di un impianto fotovoltaico su un tetto esistente è opportuno valutare alcuni aspetti come la sua stabilità e l’orientamento: meglio a sud e con un’inclinazione di circa 30 gradi. Gli orientamenti a sud-est e sud-ovest riducono il rendimento del 5-10%; perdite dello stesso ordine di grandezza sono causate da deviazioni dalla pendenza ideale del tetto. Inoltre bisogna porre attenzione ad eventuali ombreggiamenti – anche solo parziali – da camini, piante o altri edifici che riducono drasticamente il rendimento dell’intera “stringa” di pannelli.

La maggior parte degli impianti che siamo abituati a vedere sono costituiti da panelli fissati sulle coperture con staffe e sostegni. Sul mercato si stanno facendo spazio soluzioni sempre meno impattanti da un punto di vista estetico in grado di integrarsi completamente con il tetto. Il cosiddetto fotovoltaico integrato è una soluzione progettuale che permette di far coesistere la produzione di energia elettrica con la qualità funzionali dell’edificio e può essere una soluzione interessante quando i vincoli paesaggistici rendono difficile l’installazione di quello tradizionale. Nei sistemi integrati il modulo va a sostituire il componente costruttivo diventando parte integrante della struttura.

Non sono più una novità le tegole che producono energia pur assolvendo le stesse funzione strutturali di quelle tradizionali. Lo svantaggio di questa tecnologia è, in generale, l’alto costo, sebbene sembri che questo problema sarà di molto ridimensionato, secondo gli esperti del settore. In questo ambito sta riscuotendo grande interesse una tipologia di tegole, sviluppate in California da una delle maggiori case automobilistiche mondiali, fatta da robusti mattoni di vetro che il produttore garantisce per un periodo illimitato. Per l’efficienza nella produzione di energia danno una garanzia di circa 30 anni. Grazie a queste speciali tegole fotovoltaiche l’azienda stima che il tetto solare sarà più economico di un tetto tradizionale e si ripagherà praticamente da solo grazie al risparmio di energia elettrica.

Nell’ultimo decreto Rilancio l’installazione di impianti fotovoltaici e accumuli è incentivata al 110% come intervento trainato, se realizzato cioè, insieme all’ isolamento dell’involucro o in sostituzione dell’impianto di riscaldamento (interventi trainanti). Purché il tutto produca un miglioramento minimo di due classi energetiche. Qualora l’edificio sia sottoposto, invece, ai vincoli previsti dal codice dei beni culturali e del paesaggio può beneficiare del 110% anche la sola installazione del fotovoltaico, senza bisogno di interventi trainanti, fermo restando l’obbligo dell’aumento di due classi energetiche.