News

Si sente tanto parlare dei pro e contro degli impianti di ventilazione. Soprattutto adesso, nell’attuale situazione di emergenza sanitaria i dubbi sono tanti. Un impianto di ventilazione può essere un aiuto contro il coronavirus?

KlimaHaus CasaClima
L‘esperienza relativa a come ridurre il rischio di contagio del Covid19 è all’inizio e c’è ancora molto da sapere. Quello di cui siamo certi è che il pericolo diminuisce all’aria aperta dove il virus risulta meno concentrato, rispetto ai luoghi chiusi e affollati. Rimane pertanto valida la raccomandazione dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) di aerare i locali dove si soggiorna il più possibile in modo regolare per ridurre il rischio di patologie dovute a inquinanti come particolato atmosferico, radon, spore, muffe, VOC (formaldeide, il fumo di sigaretta o gli elementi liberati dai prodotti per la pulizia o cosmetici, ecc.).

Installare un sistema di ventilazione meccanica controllata (VMC) nella propria abitazione significa soprattutto poter ricambiare e filtrare l’aria interna in maniera programmata e in inverno senza vanificare l’apporto del riscaldamento. Per garantire un corretto funzionamento e alti livelli igienici la guida dell’ISS suggerisce inoltre, in presenza di impianti ad aria come la VMC, di pulire regolarmente le prese e le griglie di ventilazione dell’aria dei condizionatori con un panno inumidito con acqua e sapone oppure con alcol etilico 75%. Laddove invece gli uffici siano dotati di impianti VMC, il consiglio è quello di mantenerli accesi in maniera continuativa alla velocità massima consentita, in modo da poter ridurre il deposito di particelle e lo smaltimento delle stesse.

L’interesse del mercato verso lo sviluppo di tecnologie in grado accrescere la salubrità degli ambienti è quanto mai aumentato in questo ultimi mesi e i produttori si stanno velocemente adeguando alla richiesta. Se si parla di abbattimento dei VOC, speciali filtri o sistemi al carbone attivo sono in grado di assorbire le sostanze nocive e di diminuire le concentrazioni di inquinanti. Se si considerano invece agli agenti patogeni come batteri o virus il discorso si fa più complesso. Una tecnica consolidata è la filtrazione dell’aria e come per le mascherine che usiamo per proteggerci dal contagio, esse legano la loro efficacia alla sensibilità del filtro che per questo motivo deve essere sostituito regolarmente.
Altra tecnologia già da tempo conosciuta è il sistema di ossidazione fotocatalitica indotta dai raggi UV, che grazie a una reazione chimica che imita la fotosintesi clorofilliana degli alberi è in grado di trasformare le sostanze inquinanti in elementi non nocivi. Un importante studio dell’Università di Padova ha implementato una tecnologia particolarmente interessante legata ai processi di ionizzazione dell’aria, in grado di distruggere agenti inquinanti, inclusi i batteri e virus aerotrasportati.

In generale, secondo gli esperti, in questo settore rimane confermata la difficoltà di tradurre i risultatati ottenuti in laboratorio nella pratica quotidiana, dove le variabili da considerare sono molteplici e spesso imprevedibili.