Vini e sostenibilità sempre più insieme

La sensibilità dei consumatori verso il mondo del vino è notevolmente maturata negli ultimi anni, ha resistito in questo periodo di pandemia, indirizzandosi verso prodotti di maggiore qualità. In che modo ha contribuito la crescente informazione sul “sistema cantina” verso, cioè, un processo di produzione vinicola più sostenibile?
Quella della viticultura e della produzione del vino, in Trentino Alto Adige, ha una tradizione che dura da secoli e si conferma anno dopo anno come uno dei driver più importanti per lo sviluppo economico di questa regione. Le aziende agricole e che producono vino in Trentino sono poco meno di 8000 e già dalla fine partire degli anni 80’ scelsero di puntare sulla produzione di vini di qualità, una scelta che ha prodotto sul territorio ripercussioni positive sia in campo economico che di immagine.
Scegliere di essere sostenibili nella produzione del vino non significa solo limitare l’uso dei pesticidi nelle coltivazioni, ma è un processo che investe tutto la filiera della produzione fino alla logistica. Da studi dell’Università di Siena risulta che la produzione di una bottiglia di vino da 750 ml di vino causa in atmosfera l’emissione di circa 1,8 kg di anidride carbonica. Circa la metà del suo impatto ambientale (impronta di carbonio) è determinato dai processi di vinificazione il resto dalle attività commerciali di vendita e per il confezionamento. Basti pensare che la confezione di cartone ondulato impatta per il 9%.
Proprio in considerazione delle specificità produttive delle cantine CasaClima ha sviluppato uno specifico protocollo di sostenibilità CasaClima Wine dove a fianco dei criteri sulle prestazioni energetiche dell’edificio vengono valutate le varie fasi del processo di vinificazione, quelle che richiedono maggiore energia, e che devono perciò essere ottimizzate e coperte con fonti energetiche rinnovabili e locali.
Il consumo e la gestione dell’acqua è sicuramente uno degli aspetti che pesano maggiormente sulle politiche sostenibili delle cantine vinicole, essendo esse delle grandi utilizzatrici di acqua potabile, impiegata soprattutto per le operazioni di lavaggio dei recipienti, delle attrezzature e degli ambienti. L’installazione di dispositivi idraulici ad alta efficienza, una ridotta impermeabilizzazione del suolo, la possibilità di recuperare o di smaltire in loco le acque meteoriche sono strategie in grado di preservare il più possibile il ciclo naturale dell’acqua. Anche l’illuminazione interna va ridotta, sfruttando la luce naturale e quella esterna va ponderata per ridurre l’inquinamento luminoso: l’impatto dell’edificio sul paesaggio va infatti ridotto al minimo.
Altro aspetto importante nel protocollo CasaClima Wine è dato dalla necessità di ridurre gli impatti legati all’imballaggio del vino senza che venga sminuita la percezione di qualità del prodotto. Questo significa orientarsi verso contenitori più leggeri e con un più alto contenuto di vetro riciclato ribaltando il concetto che la bottiglia pesante sia sinonimo di qualità del prodotto.
Inoltre, l’interesse economico e ambientale verso la crescita di modelli di economia circolare all’interno del mercato dei vini sta velocemente portando allo sviluppo di nuove tecnologie in grado di utilizzare gli scarti della vinificazione e quelli derivanti dalle potature in vigna. Prodotti da non considerare più come rifiuti ma utili per produrre distillati, per l’industria alimentare, per la produzione di fertilizzanti e per uso farmaceutico e cosmetico oltre che come biomassa per impianti di produzione di energia.
Un crescente impegno verso una sostenibilità concreta, reale è la sfida che il consumatore si aspetta dalla filiera del vino, tra le più attente ed evolute del mercato.
Pubblicato sul quotidiano l'Adige del 21.9.
Quella della viticultura e della produzione del vino, in Trentino Alto Adige, ha una tradizione che dura da secoli e si conferma anno dopo anno come uno dei driver più importanti per lo sviluppo economico di questa regione. Le aziende agricole e che producono vino in Trentino sono poco meno di 8000 e già dalla fine partire degli anni 80’ scelsero di puntare sulla produzione di vini di qualità, una scelta che ha prodotto sul territorio ripercussioni positive sia in campo economico che di immagine.
Scegliere di essere sostenibili nella produzione del vino non significa solo limitare l’uso dei pesticidi nelle coltivazioni, ma è un processo che investe tutto la filiera della produzione fino alla logistica. Da studi dell’Università di Siena risulta che la produzione di una bottiglia di vino da 750 ml di vino causa in atmosfera l’emissione di circa 1,8 kg di anidride carbonica. Circa la metà del suo impatto ambientale (impronta di carbonio) è determinato dai processi di vinificazione il resto dalle attività commerciali di vendita e per il confezionamento. Basti pensare che la confezione di cartone ondulato impatta per il 9%.
Proprio in considerazione delle specificità produttive delle cantine CasaClima ha sviluppato uno specifico protocollo di sostenibilità CasaClima Wine dove a fianco dei criteri sulle prestazioni energetiche dell’edificio vengono valutate le varie fasi del processo di vinificazione, quelle che richiedono maggiore energia, e che devono perciò essere ottimizzate e coperte con fonti energetiche rinnovabili e locali.
Il consumo e la gestione dell’acqua è sicuramente uno degli aspetti che pesano maggiormente sulle politiche sostenibili delle cantine vinicole, essendo esse delle grandi utilizzatrici di acqua potabile, impiegata soprattutto per le operazioni di lavaggio dei recipienti, delle attrezzature e degli ambienti. L’installazione di dispositivi idraulici ad alta efficienza, una ridotta impermeabilizzazione del suolo, la possibilità di recuperare o di smaltire in loco le acque meteoriche sono strategie in grado di preservare il più possibile il ciclo naturale dell’acqua. Anche l’illuminazione interna va ridotta, sfruttando la luce naturale e quella esterna va ponderata per ridurre l’inquinamento luminoso: l’impatto dell’edificio sul paesaggio va infatti ridotto al minimo.
Altro aspetto importante nel protocollo CasaClima Wine è dato dalla necessità di ridurre gli impatti legati all’imballaggio del vino senza che venga sminuita la percezione di qualità del prodotto. Questo significa orientarsi verso contenitori più leggeri e con un più alto contenuto di vetro riciclato ribaltando il concetto che la bottiglia pesante sia sinonimo di qualità del prodotto.
Inoltre, l’interesse economico e ambientale verso la crescita di modelli di economia circolare all’interno del mercato dei vini sta velocemente portando allo sviluppo di nuove tecnologie in grado di utilizzare gli scarti della vinificazione e quelli derivanti dalle potature in vigna. Prodotti da non considerare più come rifiuti ma utili per produrre distillati, per l’industria alimentare, per la produzione di fertilizzanti e per uso farmaceutico e cosmetico oltre che come biomassa per impianti di produzione di energia.
Un crescente impegno verso una sostenibilità concreta, reale è la sfida che il consumatore si aspetta dalla filiera del vino, tra le più attente ed evolute del mercato.
Pubblicato sul quotidiano l'Adige del 21.9.