Superbonus e pompe di calore

Tra gli interventi trainanti per accedere al Superbonus 110% è agevolata anche l’installazione delle pompe di calore. Ma quando conviene sostituire l’impianto di riscaldamento esistente con un impianto a pompa di calore?
Il superbonus 110%, introdotto dal Decreto Rilancio, se ben applicato, consente di intervenire sugli edifici tenendo in considerazione più aspetti, tutti indispensabili al raggiungimento di un efficiente risanamento energetico. Da un lato l’attenzione alla riduzione dei costi in bolletta sia per il comfort invernale che estivo, oltre alla possibilità di eliminare o ridurre i combustibili fossili (gas, gasolio e GPL), unito all’ opportunità di optare per le nuove tecnologie presenti sul mercato. Aspetto importante per evitare che le soluzioni adottate diventino velocemente obsolete. Inoltre, a parità di soluzioni offerte è possibile valutare soluzioni che riducono i rischi legati alla combustione e che producono emissioni inquinanti.
Per accedere al super bonus 110%, è necessario che si effettui uno o più di questi tre tipi di intervento: l’isolamento termico dell’involucro, la sostituzione di impianti di riscaldamento obsoleti e/o lavori di adeguamento antisismico in determinate zone a rischio. Il provvedimento identifica inoltre vari tipi di operazioni da attuare contestualmente alle precedenti, come ad esempio l’installazione di un impianto fotovoltaico o la sostituzione degli infissi, in modo da raggiungere il miglioramento di almeno due classi energetiche. In questo contesto è fondamentale la figura di un tecnico già nelle prime fasi decisionali in modo da orientare gli interventi verso quelli in grado di ottenere sinergicamente i maggiori benefici economici, energetici e ambientali.
La sostituzione di vecchio impianto di climatizzazione invernale, ad esempio, può essere ottenuta installando una caldaia a condensazione almeno in classe A oppure con una pompa di calore (anche in impianto ibrido o geotermico), oppure con impianto di microcogenerazione o collettori solari termici.
La pompa di calore è la nuova tecnologia che in questi ultimi anni sta avendo una rapida diffusione, essendo in grado di soddisfare contemporaneamente le esigenze di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria. Il principio di funzionamento è simile a quello di un frigorifero. Le pompe di calore estraggono la loro energia dall’aria ambiente, dal sottosuolo o dall’acqua, e la cedono a temperatura più elevata. Per far avvenire questo processo, esse necessitano di una certa quantità di energia, generalmente elettrica. Una pompa di calore può fornire, per ogni kWh di energia elettrica consumata, calore pari a circa 4 kWh. Nel periodo estivo il ciclo può essere invertito per il raffreddamento. Se viene utilizzata combinazione con un impianto fotovoltaico e/o con un sistema di accumulo si può considerare uno dei sistemi più ecologici.
Inoltre, è bene ricordare che la pompa di calore sebbene possa essere abbinata ai tradizionali sistemi di distribuzione del calore, come i termosifoni, è molto più efficiente con quelli che lavorano a temperature entro i 30°, come i pavimenti radianti.
Per aiutare tecnici e consumatori nelle loro scelte l’Agenzia CasaClima ha sviluppato un nuovo sigillo di qualità specifico per questa tecnologia. A fianco delle valutazioni per l’efficienza della macchina nei diversi ambiti, come il riscaldamento, il raffrescamento, l’acqua calda sanitaria e il rumore, viene valutato un importante parametro di sostenibilità: la quantità e la qualità del gas refrigerante utilizzato per il funzionamento.
Il superbonus 110%, introdotto dal Decreto Rilancio, se ben applicato, consente di intervenire sugli edifici tenendo in considerazione più aspetti, tutti indispensabili al raggiungimento di un efficiente risanamento energetico. Da un lato l’attenzione alla riduzione dei costi in bolletta sia per il comfort invernale che estivo, oltre alla possibilità di eliminare o ridurre i combustibili fossili (gas, gasolio e GPL), unito all’ opportunità di optare per le nuove tecnologie presenti sul mercato. Aspetto importante per evitare che le soluzioni adottate diventino velocemente obsolete. Inoltre, a parità di soluzioni offerte è possibile valutare soluzioni che riducono i rischi legati alla combustione e che producono emissioni inquinanti.
Per accedere al super bonus 110%, è necessario che si effettui uno o più di questi tre tipi di intervento: l’isolamento termico dell’involucro, la sostituzione di impianti di riscaldamento obsoleti e/o lavori di adeguamento antisismico in determinate zone a rischio. Il provvedimento identifica inoltre vari tipi di operazioni da attuare contestualmente alle precedenti, come ad esempio l’installazione di un impianto fotovoltaico o la sostituzione degli infissi, in modo da raggiungere il miglioramento di almeno due classi energetiche. In questo contesto è fondamentale la figura di un tecnico già nelle prime fasi decisionali in modo da orientare gli interventi verso quelli in grado di ottenere sinergicamente i maggiori benefici economici, energetici e ambientali.
La sostituzione di vecchio impianto di climatizzazione invernale, ad esempio, può essere ottenuta installando una caldaia a condensazione almeno in classe A oppure con una pompa di calore (anche in impianto ibrido o geotermico), oppure con impianto di microcogenerazione o collettori solari termici.
La pompa di calore è la nuova tecnologia che in questi ultimi anni sta avendo una rapida diffusione, essendo in grado di soddisfare contemporaneamente le esigenze di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria. Il principio di funzionamento è simile a quello di un frigorifero. Le pompe di calore estraggono la loro energia dall’aria ambiente, dal sottosuolo o dall’acqua, e la cedono a temperatura più elevata. Per far avvenire questo processo, esse necessitano di una certa quantità di energia, generalmente elettrica. Una pompa di calore può fornire, per ogni kWh di energia elettrica consumata, calore pari a circa 4 kWh. Nel periodo estivo il ciclo può essere invertito per il raffreddamento. Se viene utilizzata combinazione con un impianto fotovoltaico e/o con un sistema di accumulo si può considerare uno dei sistemi più ecologici.
Inoltre, è bene ricordare che la pompa di calore sebbene possa essere abbinata ai tradizionali sistemi di distribuzione del calore, come i termosifoni, è molto più efficiente con quelli che lavorano a temperature entro i 30°, come i pavimenti radianti.
Per aiutare tecnici e consumatori nelle loro scelte l’Agenzia CasaClima ha sviluppato un nuovo sigillo di qualità specifico per questa tecnologia. A fianco delle valutazioni per l’efficienza della macchina nei diversi ambiti, come il riscaldamento, il raffrescamento, l’acqua calda sanitaria e il rumore, viene valutato un importante parametro di sostenibilità: la quantità e la qualità del gas refrigerante utilizzato per il funzionamento.