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Cosa c’entra il clima con la mia casa? È corretto che questa domanda se la ponga il proprietario di un immobile?

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Il settore dell'edilizia ha una grande influenza sui cambiamenti climatici considerando che su circa 57 milioni di unità immobiliari oltre il 60% sono adibite ad abitazioni. Se a questo dato aggiungiamo il dato che il 40% di tutte le emissioni di gas climalteranti sono relative all'energia consumata per costruire e climatizzare gli edifici é facile comprendere quanto siano determinanti le scelte dei proprietari di casa per rendere efficienti le abitazioni migliorando l’isolamento dell'involucro edilizio, installando tecnologie innovative a risparmio energetico.

Oltre a ciò, gli inevitabili effetti della crisi climatica hanno anche un impatto diretto sugli edifici, poiché il numero crescente di eventi meteorologici estremi non solo colpisce l'agricoltura e il territorio ma provoca anche danni diretto agli edifici. Abbiamo ancora molto vivo il ricordo della tempesta Vaia che nel 2018 ha interessato il territorio di diverse regioni alpine con danni a edifici e persone. Se si considera che i meteorologi parlano di tempesta per un vento con velocità intorno ai 75 km/h, di uragano intorno ai 118 km/h, Vaia ha raggiunto in alcune zone la velocità di 150/200 km/h.

Si può facilmente ipotizzare che in futuro fenomeni di questo tipo si intensificheranno e per continuare a garantire il comfort e la sicurezza delle costruzioni sarà decisivo orientarsi verso una progettazione che tenga conto di misure anche contro gli eventi metereologici estremi già nella fase progettuale. Eventuali riadattamenti di edifici esistenti sono di solito più complessi e anche più costosi.

Sarebbe buona norma pianificare con attenzione le aree maggiormente esposte al vento, come facciate, tetti o portici. Un aspetto importante è anche quello di valutare i possibili pericoli anche se non direttamente legati all'edificio, ad esempio, gli alberi nelle vicinanze della proprietà.
Altro grande rischio in estate sono le abbondanti precipitazioni come i temporali che riversano al suolo più di 20 litri di acqua per metro quadrato in un'ora. Se l'acqua non viene assorbita abbastanza rapidamente possono verificarsi inondazioni locali e le vaste aree di terreno sigillato, come quelle asfaltate, aggravano il problema. Per ridurre i danni, meglio fare attenzione agli ingressi delle cantine e dei garage, in modo che non si allaghino, ad esempio installando valvole anti-riflusso all'interno della rete fognaria.

Lo stress da caldo estivo rimane il disagio più forte che inevitabilmente ogni estate colpisce le aree urbane densamente popolate. Il surriscaldamento è spesso dovuto a condizioni topografiche, all’assenza di verde unito ad ampie superfici asfaltate che irradiano calore. Le “isole di calore” che si formano oltre a provocare disagio nelle persone aumentano l’usura dei materiali da costruzione favorendo la formazione di crepe, deformazione delle superfici e veloci scolorimenti. Per mitigare il problema sistemi di ombreggiatura a livello di quartiere sia con facciate verdi e tetti verdi, possono essere un valido aiuto.